30 più 1, che liberazione

crisi dei 30 anni_torta di compleanno

L’anno scorso quando ho varcato la soglia dei 30 è stato uno shock. Non perché mi sentissi vecchia, cadente o insoddisfatta della mia vita. Anzi, mi sentivo esattamente come il giorno prima. Ma ogni persona che incontravo mi diceva “…’Azz, trent’anni… e come ti senti?”. Oppure, nel peggiore dei casi: “…’Azz, trent’anni… bisogna muoversi”. Ma muoversi per andare dove? Così ho cominciato a chiedermi se stavo andando da qualche parte e in caso dove. Ho cominciato a pormi domande sull’orologio biologico, sull’istinto materno (ancora non pervenuto, per inciso), sulla precarietà dei miei contratti, sul “luogo del mondo a cui appartengo” e via dicendo. Accidenti al 30esimo compleanno. Fu un lunedì nero, come quello in cui la Borsa bruciò non so quanti triliardi di dollari. Peggiorato dalla necessità di mostrarsi allegra e indifferente a chi mi diceva: “…’Azz, trent’anni…”.

Tanto per mettere il dito nella piaga, di ritorno a casa trovai ad aspettarmi una cortese lettera dell’ISPO, l’Istituto per la prevenzione oncologica, che mi avvisava che – avendo raggiunto il giro di boa – ero diventata un soggetto a rischio tumori, quindi era meglio farsi un controllino al collo dell’utero. ‘Azz.

Auguri Google

La svolta avvenne nel momento in cui andai a farmi il benedetto controllo. Mentre mi posizionavo sull’improvvido lettino la ginecologa che registrava i miei dati pronunciò le fatidiche parole “Trent’anni appena compiuti”, seguiti però da un “che bellezza. Ora che è arrivata a 30 può rivoltare il mondo, può cambiare completamente la sua vita e archiviare quella passata. Può fare quello che vuole”. ‘Azz, non ci avevo pensato.

Ma l’ho fatto. Tanto per cominciare ho deciso che se dovevo andare da qualche parte ci sarei andata di corsa e ho cominciato ad allenarmi per la maratona. E intanto ho raggiunto la prima meta: trentuno. Come per magia a questo giro ho ricevuto molti più “beata te” rispetto a “bisogna muoversi”. E poi si dice che uno da solo non fa la differenza.

Grazie a tutti quelli che mi hanno fatto gli auguri, compreso il battaglione che me li ha fatti su Facebook, perché sono tutte persone che conosco per davvero e mi ha fatto pensare a quanti amici mi farebbe piacere rivedere. Magari prima di arrivare ai 32.

4 thoughts on “30 più 1, che liberazione

  1. Noi siamo il Mondo!, quando avrai qualche anno in più, farai un resoconto su ciò che hai fatto perché vorrai lasciare una tua traccia per migliorare questo mondo (che constati ogni giorno anche tu che ne ha proprio bisogno!), io sono una pittrice e cerco di trasmettere con le mie opere messaggi positivi e costruttivi usando il linguaggio universale dell’arte!. 1 Bacio Cara.

  2. E poi,
    In giro, c’e’ anche gente masochista , che festeggia per due volte i trenta. Perche’ anche se il trentone sembrava pesare, avevo deciso che mi spettava un bonus. E allora, li ho festeggiati e rifesteggiati, come un disco rotto si incanta e si ripete, per beffare il destino, che aveva beffato me con una malattia oncologica, come regalo di laurea, al posto della solita penna….:-))
    Detto questo, i trenta, cara, sono stati e sono tutt’ora ( visto che ne ho attualmente 37) gli anni della consapevolezza di se. E non e’ poco, credimi.
    C’e’ grinta, c’e’ fascino e lo sguardo e’ ” pieno” di tanti colori e sfumature, che a 29, manco sapevo che esistessero.
    Beh, auguri ancora.
    Baci bambola.

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