Vai a correre regolarmente, ti alleni, ti senti in forma. Ma sei un vero runner solo se sei sopravvissuto almeno alla metà degli episodi più spiacevoli che possono succedere a un aspirante podista e non ti sei ancora dato per vinto.
- Il sangue dal naso
Succede anche ai migliori corridori, specialmente se si allenano in giornate particolarmente fredde, magari al mattino. Impegni la salita e comincia a colarti il sangue dal naso. Il trucco è fare finta di niente e andare avanti, prima o poi si fermerà. Punti acquisiti: arrivato in cima ti sentirai invincibile. Rovescio della medaglia: lo spettacolo horror che vedrà chi ti incrocia.
- La pacca sul sedere
Nella top ten delle cose più odiose che ti possono succedere quando sei una donna e vai a correre: la pacca sul sedere dello scooterista cafone. Era da quando avevo 15 anni che non mi succedeva, non so se prenderla in maniera positiva (sono ancora in forma!) o negativa (l’umanità non si è evoluta più di tanto negli ultimi 15 anni).
- La dolce coppietta che occupa tutto il marciapiedi
Anche in versione gruppo di cinofili a chiacchiera con guinzagli e nessuna voglia di spostarsi, madri con prole munita di zaino a raccolta in direzione scuola o – la peggiore delle specie – gruppo di ragazzine in età scuole medie che camminano tutte schierate l’una accanto all’altra. Nessuna oserà farsi da parte per lasciar passare te che corri: significherebbe fare un pericoloso passo indietro rispetto alla capobranco.
- La distorsione della caviglia/la ginocchiata per terra
Prendere una buca o scivolare sul gradino del marciapiedi mentre stai correndo per scansare la dolce coppietta di cui sopra può essere deleterio: la distorsione e il trauma sono sempre in agguato. Prima di continuare a correre ignorando il dolore pensaci bene, il rischio è quello di fare più danno che mai.
- Il cane mordace senza guinzaglio
Personalmente sono più da gatto, ma mi starei avvicinando anche ai cani. Sono loro che complottano contro di me. Non è bello imbattersi in un cane imbestialito che ti rincorre per mangiarti, mentre ti stavi allenando libera e felice lungo il fiume.
- L’attacco di diarrea
Questo non l’ho ancora sperimentato, ma mi hanno detto che nelle competizioni di una certa durata può succedere di avere urgentemente bisogno di incipriarsi il naso. E credo che in questo caso la tecnica di far finta di niente e non pensarci continuando a correre possa avere ripercussioni particolarmente nefaste.
- L’attacco di fame/di sete
Meno pericoloso del precedente, ma sempre al limite dell’invalidante l’attacco di fame o di sete durante la corsa. Punti acquisiti: se resisti fino in fondo ti sentirai come i martiri che attraversavano il deserto a piedi, in stato di grazia. Risvolti negativi: allucinazioni a base di palme e noci di cocco.
- Il chiodo nella scarpa
Nel mio caso si trattava di una vite il che ha permesso – dopo vari inutili tentativi di estirparla dalla scarpa per mezzo di un sasso – di svitarla usando le chiavi di casa a mò di cacciavite. E continuare a correre fiera. Punti acquisiti: distintivo di MacGyver.
- L’amico logorroico
Ovvero quello che si offre di farti compagnia quando vai a correre per ammorbarti tutto il tempo con i suoi problemi di cuore. Snervante quasi quanto un’altra cosa odiosa che ti può succedere andando a correre: il pantalone slargato. Tutto il tempo a cercare di tirarlo su senza risultato. Punti acquisiti: saggezza. Quella che la prossima volta ti farà cortesemente declinare l’invito.
- Il temporale improvviso
Generalmente succede quando sei a metà percorso, dunque nel punto più lontano da casa: scoppia un temporale imprevisto. In assenza di grandine, però, si va avanti. Runners don’t quit.