Il colloquio di lavoro più assurdo che mi sia mai capitato

colloquio di lavoro

Questo post è dedicato a tutti quelli che escono da un colloquio di lavoro senza sapere esattamente che cosa sia successo là dentro. Se pensate di essere sopravvissuti a un colloquio di lavoro assurdo senza precedenti, date un’occhiata a questi tre esempi. Vi sentirete meno soli.

Colloquio di lavoro assurdo #1: Musica a palla

Presentarsi a un colloquio di lavoro è già di per sé un’attività che mette un po’ d’ansia. Non sai chi ti troverai davanti, cosa vorranno, se sarai in grado di accontentarli, se farai gaffe, se riuscirai a presentarti al meglio. Ma se la sala d’attesa è “riscaldata” da uno stereo con musica elettronica a tutto volume può diventare una situazione al limite della paranoia. Ho pensato che si trattasse di una prova da superare per testare la capacità di mantenere la concentrazione in situazioni estreme. Ho cercato comunque di leggere il giornale che avevo con me, ostentando indifferenza. Ma non è bastato, non mi hanno presa. Pazienza: qualche mese dopo hanno fatto gli scatoloni e hanno chiuso l’ufficio. Forse i vicini li hanno cacciati dal palazzo.

Colloquio di lavoro assurdo #2: Via Skype

Il colloquio di lavoro via Skype non è di per sé una cosa assurda all’era del 2.0. Ma lo diventa quando la persona che ti dovrebbe valutare non guarda mai dentro l’obiettivo, sta in una stanza buia e senza niente alle pareti tranne una cartina dell’Italia (fa tutto molto cantina…) e non ha neanche letto le prime righe del tuo curriculum. Fino a poco tempo fa lavoravo per una pubblica amministrazione, in un ruolo molto vicino alla politica. Il tizio che mi faceva il fantomatico colloquio cominciò a farmi un panegirico su quanto l’innovativo social network per cui avrei dovuto lavorare fosse indipendente dalla politica e non volesse avere a che fare con persone in qualche modo in contatto con quel mondo. Quando gli feci notare il mio allora attuale impiego ripiegò dicendo che però in fondo si vedeva che ero una brava persona.

Colloquio di lavoro assurdo #3: Se un formichiere mangia 1100 formiche in 4 giorni…

Vi è mai capitato di sostenere un primo colloquio di lavoro online? A me sì. Lo sostituiva un piccolo questionario a crocette di sole 500 domande. Ne elenco qualcuna per farvi capire il disagio.

  • Da piccola giocavi con il meccano?
    Il meccano?? Il meccano era fuori produzione quando ero piccola!
  • Un formichiere mangia 1100 formiche in 4 giorni, ma ne mangia 50 in più al giorno a partire dal secondo. Quante formiche mangia il primo giorno?
    Non so voi, ma io ho barrato la casella “non mi intessa”. E se ci fosse stato “m’importa un tubo” sarebbe stato ancora più opportuno.
  • Da piccola giocavi con le bambole?
    Ancora??!
  • Sei ferma con l’auto ad un semaforo rosso, quando dietro di te arriva un’ambulanza con le sirene spiegate. Cosa fai: superi il semaforo e ti sposti o aspetti il verde?
    Ma secondo te?
  • E’ importante che in un’azienda siano rispettate le opinioni di tutti anche se fa perdere molto tempo.
    E come si risponde a questo? Le alternative erano molto, abbastanza, poco, per niente. Io ho risposto “poco”, per non saper né leggere né scrivere.

Il bello è che potevi vedere in diretta come cambiava il tuo punteggio, suddiviso in circa 18 aspetti del carattere da valutare. Tra questi alcuni comprensibili (capacità di leadership, imprenditorialità, innovazione, etica), altri un po’ meno (tipo: pensiero convergente/pensiero divergente, che poi ho tradotto in “conformismo/anticonformismo”). Ecco, quando ho barrato la casella “poco” alla risposta precedente ho perso molte stelline sull’Etica. Avevo accumulato tante stelline sull’Imprenditorialità, ma le ho riperse quasi tutte quando ho risposto che bisogna cercare di non ferire la sensibilità altrui (eh no, allora deciditi, o sei una persona spregiudicata e priva di etica oppure sei sensibile). A sorpresa, io che mi ritengo una persona profondamente conformista, ho ottenuto il massimo del punteggio nel pensiero divergente: prima di me c’erano riusciti solo gli adolescenti ribelli pronti a scappare di casa nottetempo.

Tra le domande più sensate ce n’era anche qualcuna sul questionario stesso, del tipo:

  • Cosa pensi di questo questionario?
    Risposte possibili (giuro):
  1. Perché mi fate lavorare per cercare lavoro?
  2. E’ troppo lungo
  3. E’ noioso
  4. E’ professionale

Mi sono limitata ad un “è troppo lungo”. Io non so perché la gente pensa che se sei in cerca di lavoro tu abbia tempo da perdere. Secondo me è l’esatto contrario: ogni minuto è prezioso per cercare lavoro, ogni minuto che mi rubi con un colloquio di lavoro assurdo l’hai sottratto al mio potenziale lavoro vero. Ma mi sa che sono in minoranza.

3 thoughts on “Il colloquio di lavoro più assurdo che mi sia mai capitato

  1. Di questa ne vogliamo parlare? Sempre il tuo stesso questionario…

    38. La risposta giusta alla domanda “Come fate a mettere un elefante dentro ad un armadio?” è “Chiamo un falegname e gli faccio fare un armadio più grande”
    molto
    abbastanza
    poco
    per niente

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