Kafka e la moglie di un altro

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Perché gli uomini accompagnati sono più audaci nel guardare le donne sole? E intendo proprio nel momento in cui hanno la propria compagna al fianco. Mia sorella sostiene che anche le donne si comportano così. Io non sono d’accordo ma non posso fare a meno di notare che chi ha una relazione stabile si sente più stabile in tutto e quindi probabilmente anche più sicuro di se stesso quando si tratta di provarci con qualcun altro.

E cosa vedranno quegli uomini occupati in quelle donne almeno apparentemente libere? Sarà solo il gusto di guardare qualcosa di piacevole? O il desiderio di mettere alla prova la propria capacità seduttiva? O invece intravedono una finestra su un futuro alternativo? Forse solo l’emblema di una libertà e di una indipendenza emotiva perduta. Lo guardano con desiderio e al tempo stesso un po’ di spavento. Abbastanza a lungo per ricordare l’effetto che fa, non troppo per evitare di affezionarsi all’idea.

Nella mia lunga enigmatica estate, mi sono posta spesso domande sulla natura umana e sulla necessità di aderire a modelli sociali condivisi e approvati. Attraversando un momento complicato ho deciso di elevare al quadrato l’effetto nutrendomi di Kafka e Dostoevskij. Ho trovato conforto in un mondo ancora più complicato e ho maturato questa convinzione: un secolo dopo la società non è così cambiata. Per quanto ci faccia piacere pensare di essere in un mondo dove ognuno può disporre di se stesso e della propria vita, errori e conseguenze compresi, non è esattamente così. Siamo ancora schiavi di complessi meccanismi sociali che ci appartengono fino a un certo punto, ma ci fanno comodo per svariati motivi.

Siamo sicuri di essere padroni delle nostre scelte? Se avessimo potuto trascurare sensi di colpa, riprovazione sociale, paura dell’ignoto, avremmo percorso le stesse strade? Per quanto illustri anticonformisti del passato ci siano d’ispirazione, le loro condotte di vita restano irraggiungibili.

Eppure non c’è un solo modo di vivere. Nessuno ha il libretto d’istruzioni e nessuno ti può garantire che se ti atterrai fedelmente al modello andrà tutto bene. La vita ha più fantasia di noi. Tanto vale vivere, senza pensarci troppo. Perché ogni momento vale quanto ogni altro, non ci sono attimi più importanti, non si vive in prospettiva di un unico memorabile momento. La vita è adesso, qui, ora. E non si sa mai chi o cosa ti metterà davanti.

In copertina: Osvaldo Licini, “Che un vento di follia totale mi sollevi”

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