Buoni motivi per andare a cena fuori con se stessi

soli al ristorante

Andare a cena da soli al ristorante è un’esperienza che raccomando a tutti. Non sempre, ogni tanto. Per almeno cinque buoni motivi.

  1.  Prima di tutto la libertà di scegliere dal menu senza il problema del “ma tu prendi l’antipasto o un piatto solo? Si smezza? Io carne, tu pesce? E il vino? Ma se io prendo la pizza l’avrò già finita prima che ti arrivi il secondo. E non vorrai mica che mi senta in colpa solo io per il dolce? Eddai assaggialo”
  2. La libertà di ordinare una bottiglia e di finirla o portarla via con il tappo e finirla sul terrazzo di casa senza fare figure da pellaio o da alcolista.
  3. La possibilità di farsi liberamente gli affari degli altri ascoltando la coppia collaudata che non parla per tutta la cena tranne che per qualche grugnito di approvazione o di critica verso il cibo, la coppia di amiche di cui una al telefono per tutta la cena che coraggiosamente professa “sono a cena con un’amica a spettegolare”, gli sposi novelli di 50 anni convolati a nozze dopo 21 anni di fidanzamento, il 46enne che per un anno ha mangiato unicamente insalata e che intima di evitare “qualsiasi cosa sia gassata”. Meglio che al cinema.
  4. L’alternativa di portarsi una rivista o un libro al tavolino per sostenere le pause senza dover ascoltare i vicini, bensì circondati da un’aura di mistero e riverenza dovuti per lo più all’arcano atto di leggere, ormai intriso di una certa ritualità.
  5. Se poi cominciate a bere mentre leggete, le chiacchiere dei vicini cominceranno a mescolarsi al verbo scritto generando una trama nuova e “allargata”, come si dice oggi. Una vera “experience” da provare almeno una volta nella vita. Almeno quella volta che in realtà il libro non vi convince del tutto. In questa modalità ho cominciato un libro che mi pareva molto interessante: riaperto in solitudine l’ho abbandonato. 

Provate per credere, in tempi di Covid / post-Covid / tra-un-Covid-e-L-altro, andare da soli al ristorante è socialmente accettato, si passa più inosservati del solito. Quando si dice saper cogliere l’opportunità dalla sfiga

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