Perché siamo tutti innamorati di Pedro Pascal

Tutti innamorati di Pedro Pascal

Siete anche voi in hang over da ultima puntata di The Last of Us? Non siete soli. Quando avrete voglia di tornare sulla terra, leggete qui: vi spiego perché The Last of Us è la serie più bella di tutti i tempi e perché tutto il mondo è innamorato di Pedro Pascal (me compresa, ovviamente).

Ci sono parecchi motivi per cui The Last of Us è la serie più bella di tutti i tempi, ma non voglio parlare di aspetti puramente tecnici. The Last of Us ci piace perché è una serie contemporanea. E’ il mondo apocalittico che abbiamo visto avvicinarsi a grandi falcate con la pandemia e che poi abbiamo visto ritirarsi al sicuro nei nostri incubi. E’ quello che poteva essere e non è stato. E’ quello che potrebbe essere. Come sarebbe andata se il vaccino non fosse stato trovato? Come sarebbe andata se fossimo rimasti chiusi nelle zone di quarantena? Come sarebbe andata se ci fossimo fatti prendere dal panico? Ora lo sappiamo.

Ma in realtà lo sapevamo già ed è un po’ come riguardare il nostro album di famiglia.

The Last of Us esplora uno scenario realistico, se non reale. Quello che una forma vivente che abbiamo fin qui considerato con indifferenza e relegato in un angolo del nostro mondo possa diventare aggressiva e prendere il sopravvento. Era lì, già forte e minacciosa, ma non l’abbiamo vista arrivare (che l’ha detto già qualcuno per caso?).

Ma non è solo per questo che The Last of Us è contemporanea: le storie tra persone dello stesso sesso sono presenti in egual numero rispetto alle altre (anzi, le altre sono quasi in secondo piano), le donne sono al comando. Sono spietate, potenti e cattive quanto gli uomini. A capo delle due fazioni principali con cui si scontrano i protagonisti ci sono due donne e non c’è dubbio che abbiano la legittimazione della loro comunità e che siano entrambe a modo loro convinte di stare salvando il mondo (vi ricorda qualcosa?).

Non sono due figure “finte” o di contorno come avrebbero potuto essere in una serie di qualche anno fa: Lost, un’altra delle mie serie preferite in assoluto, aveva schierato un bel numero di uomini come capotribù. C’è anche un uomo a capo di qualcosa ed è il vero mostro. A dimostrazione del fatto che il mostro può essere dentro ognuno di noi, anche se non ospitiamo un malefico fungo. Ma quel mostro non è una figura centrale, è quasi un rito di passaggio. Le leader vere sono donne.

Lo stesso protagonista non è esattamente un modello da seguire: prima padre single con qualche disagio, poi bandito, fino a trasformarsi in “our dirty slutty daddy”. E veniamo al motivo per cui siamo tutti follemente innamorati di Pedro Pascal. Perché in The Last of Us è duro e segnato dalla vita eppure fedele a qualcosa che forse non ha chiaro neanche lui. Perché lotta con dei mostri interiori che sono peggio di quelli a cui spara. Perché è sufficientemente imperfetto da potertici identificare, è rotto e ha una certa età, ma non vorresti nessun altro accanto in una passeggiata tra gli zombie quotidiani.

E poi perché è su Instagram. Dieci o quindici anni fa questo non sarebbe stato possibile. Ai tempi di Lost esisteva al massimo Facebook e non ti sarebbe mai venuto in mente di cercarci le celebs, semplicemente per il fatto che non c’erano. E in più c’eri tu con foto e pensieri imbarazzanti. Mica come adesso che abbiamo tutti un bel profilo scintillante senza una ruga. Lui però ha un profilo vero e ci puoi “fare amicizia”. Si mostra impegnato per i diritti umani e per la politica del suo paese, ma non invasato in Hollywood style (per fortuna è cileno. E chi lo avrebbe mai detto!). Si mostra single (!), ironico, buffo. Ti fa le battute in inglese come in spagnolo. Ed è assolutamente inevitabile pensare che è ora di riprendere in mano lo spagnolo che hai studiato all’università, quando pensavi di andare in Erasmus. E’ proprio ora. Vado. Arrivo. Ciao.

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