Perché alla fine essere una taglia 42 non paga

essere taglia 42

Di recente mi sono capitate tra le mani delle foto d’epoca: risalgono all’era geologica in cui andavo al liceo. Sono rimasta stupita: non ero così brutta come ricordavo e nemmeno così grassa come pensavo.

Mi rendo conto che ho passato buona parte dell’esistenza a lottare con la mia immagine. Per anni ho comprato pantaloni troppi grandi pensando di avere un culo da sposa di cui non avrei mai saputo liberarmi, e scarpe troppo piccole con evidente – per quanto inconscio – intento punitivo.

Ho passato l’adolescenza e parte dell’età adulta inseguendo modelli irraggiungibili, che sarebbero rimasti tali anche nel caso in cui mi fossi avvicinata molto all’obiettivo. Finché non ho deciso che me ne sarei strabatutta.

Qualche anno fa sono diventata una taglia 42 senza cercarlo ma come gradita conseguenza di una dose di sport un tempo impensabile. Mi sono trovata di fronte a una nuova condizione: omini e donne hanno cominciato a dirmi che ero troppo magra e stavo meglio prima. Nel dubbio ho ripreso qualche chilo (sempre non volendolo, anzi con una giramento di scatole a livelli altissimi).

Invidio le persone che riescono a non guardarsi per giorni allo specchio (tipo il mio ragazzo, ancora capace di stupirsi della sua immagine quando si imbatte in queste magiche superfici a casa mia). Personalmente credo che non riuscirò mai a risolvere del tutto la relazione complicata che ho con lo specchio. Ma d’altronde a noi donne sono imposti standard diversi.

In compenso mi sono accorta di una cosa: che il nostro corpo comunica qualcosa indipendentemente da ciò che speriamo. Dunque la mia filosofia di vita si è ridotta infine a questo: trovati uno stile che ti fa stare bene e poi dimenticatelo. Dimentica ciò che indossi, scordati le occhiaie, la cellulite o le maniglie dell’amore che pensi di avere. Concentrati su cose più importanti: tipo l’effetto che fai alle persone e se genera conseguenze positive. Quello che vedono gli altri non sarà mai ciò che vedi tu. E – sorpresa – tra qualche anno, osservando con uno sguardo più oggettivo, anche tu ti vedrai in modo diverso.

P.s. La cosa più bella che ho visto in quelle foto sono alcune delle persone che tuttora ho vicino. Indipendentemente dalla taglia e dal colore dei capelli (all’epoca di una bella tonalità melanzana).

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