L’Occidente è morto. Sotto una montagna di involtini primavera

occidente è morto

Avete presente le paginate di analisi economico-finanziarie sui destini del mondo? Potete cestinarle. Per avere una previsione realistica dell’andamento dei mercati nei prossimi anni/decenni basta molto meno. Entrare in una rosticceria cinese all’ora di cena in un qualsiasi lunedì di luglio, ad esempio. Provare per credere.

A me è successo di recente. Al termine di una di quelle classiche giornate in cui torni a casa a supermercato chiuso, il frigo è più deserto dell’Antartico e decidi di andare al vegetariano all’angolo che però è chiuso. E allora punti dritto sull’unico rassicurante presidio del quartiere pronto a elargire un pasto caldo agli affamati a qualsiasi ora.

Nella mezz’ora che ho passato in attesa del rancio sono entrati nell’ordine:

  • il fattorino sudamericano, in protesta perché aveva sbagliato strada, ignorato dalla titolare e preso in giro da un connazionale che mangiava al bancone.
  • Un paio di donne se ne sono andate dopo aver aspettato in silenzio per un buon quarto d’ora che qualcuno le considerasse.
  • Un’altra, sulla cinquantina, si è fermata a consumare la cena in solitudine. Ma non ha potuto fare a meno di rispondere alla chiamata di un’amica. Era in corso un’emergenza: “Alessandro è uscito dal gruppo”. No, Jack Frusciante ha fatto il suo tempo e vi posso assicurare che non si trattava nemmeno di un gruppo di sostegno per alcolisti anonimi, ma di WhatsApp. Insomma il massimo della protesta sociale e quindi dell’allarme.
  • Infine, con il più classico degli ingressi trionfali, due belle ragazze sulla ventina. Una biondissima, ma con la pelle biscottata dal sole preso “alla fiorentina” (bisogna concentrare un’estate in un weekend da queste parti, per far finta di esser stati in ferie), l’altra mora. Entrambe senza un capello sfuggito alla piastra. Entrambe dotate di un’arroganza tale da far impallidire la più spocchiosa delle influencer della Rete.

La titolare orientale non ha fatto una piega e ha presentato loro il più cospicuo conto mai battuto da una rosticceria cinese. Le ragazze hanno elargito la carta con un po’ di riluttanza e sono uscite a fumare in attesa che gli fosse impacchettata la cena.

Possiamo sorridere quanto ci pare della calcolatrice parlante che emette strani suoni ad ogni cifra o delle immagini kitsch che illustrano i piatti nei ristoranti cinesi. Ma prima o poi dovremo fare i conti con la realtà: la fine dell’Occidente è vicina, una montagna di involtini primavera e ravioli al vapore ci seppellirà.

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