Perché amo le campagne elettorali

Amo le campagne elettorali, quando mi cadono milioni di santini in piazza. Le amo quando si fanno riunioni notturne e non si sa mai a che ora si tornerà a casa. Sono solo alla prima settimana di campagna elettorale non stop, su un periodo ipotizzato di 4, ma sono già innamorata persa di questo lavoro. La scintilla è scoccata subito, al primo pranzo saltato per le cose da fare. E’ stata fin dall’inizio una di quelle storie d’amore piene di ostacoli, che fanno inevitabilmente salire il tasso emozionale. Ovviamente non sono in lista da nessuna parte, ma seguo la comunicazione di un candidato alle prossime elezioni regionali.

Mi chiedo ancora come sia possibile, ma ho scoperto che posso percorrere in bici la città da capo a capo più di una volta in un solo pomeriggio. Viaggiando a caso in sella al mio catafalco ho scoperto scorci di Firenze che non avevo mai visto prima. Cercando la via più breve per non arrivare troppo in ritardo agli appuntamenti mi sono imbattuta in piazze e negozi di cui non conoscevo l’esistenza. Sono passata nell’arco di un’ora da circoli da dopoguerra a residenze extralusso, dalla Coop a Ferragamo, dalla schiacciata ripiena allo champagne, dallo champagne al vino rosso e dal vino rosso alla coca cola. Ho scoperto che in campagna elettorale non si mangia né si dorme, ma in compenso si fanno 3/4 aperitivi al giorno e si prendono 7/8 caffè. Ho rinunciato a una dieta equilibrata e rimandato la prova costume a dopo le elezioni. Ho conosciuto persone che non avrei mai immaginato e incontrato mondi che non avrei mai pensato di incrociare. Ho imparato che non c’è niente di più bello della routine, quando non hai una routine. Ho scroccato la corrente in ogni angolo della città per il mio povero esausto Iphone. Ho familiarizzato con il nemico e ho una rubrica del telefono piena di gente che non conosco. E pensare che siamo ancora all’inizio, the best has yet to come. Ma forse questa l’aveva già usata qualcun altro.

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