Titoli improbabili, il lato buffo della rassegna stampa

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I titoli improbabili, improponibili e buffi oltre misura rappresentano la salvezza di una nicchia di ghost workers: addetti stampa, assistenti parlamentari, giornalisti, insomma coloro che ogni giorno sono costretti per lavoro a passare in rassegna decine di giornali, siti internet e telegiornali.

Di fronte alla valanga di bad news, good news bisogna pur trovare un modo per svagarsi. E i giornalisti sono degli ottimi alleati in questo arduo compito. Talvolta bisogna saper guardare oltre la notizia, per concentrarsi sull’involucro, altrimenti non se ne esce.

Ci sono titoli diventati improponibili perché usurati dal tempo e dall’uso continuato, come ad esempio “L’Italia divisa in due”. L’Italia è sempre divisa in due da qualcosa nei titoli di giornali e tg. Spesso è il maltempo, talvolta il Pil, altre volte il crollo di un’arteria di comunicazione. Ma altre volte l’Italia è divisa in due per colpa dell’esodo estivo (chi va in vacanza e chi lavora, che dramma!) o del consumo di gelati.

Poi ci sono titoli così buffi che non capisci se siano stati frutto di una goliardata di un giornalista o di una mirata strategia di marketing. Il Tirreno e La Nazione battono quasi tutti su questo campo, ma ci sono eccezioni di livello in quanto a titoli divertenti.

Le non-notizie costituiscono una categoria a sé stante, con diverse sotto-categorie. Nella non-notizia rientrano ad esempio le marchette di ogni genere e tipo (al sindaco, al ristoratore che compra la pubblicità, all’amico che avvia l’attività, al fidanzato, all’amante), ma anche ingenue notizie di gossip che non interessa a nessuno. Oppure la non-notizia per eccellenza: la buona notizia. Eppure, come dimostra la carrellata qui sotto, ogni tanto compaiono anche titoli di giornale che suonano come “Va tutto bene”. E così se la cava.

Infine ci sono i titoli di giornale (che sia di carta o web) con errori di grammatica o d’ortografia. Una svista può capitare anche ai migliori giornalisti, ma quando è in prima pagina secondo me merita una menzione d’onore.

Vino acido per Obama, raro esempio di gossip di cui non frega niente a nessuno

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