Perché dovremmo tutti guardare The Regime, la mini-serie del momento

perché vedere The Regime serie

Non vi aspettate una recensione. Non sono qui per dirvi quanto è meravigliosa Kate Winslet nella parte della dittatrice social, perché lo hanno già fatto altri molto più competenti di me (anche se – spoiler – la cosa che ho trovato in assoluto più fantastica sono i suoi tic e il modo in cui “perde il controllo” della bocca quando è nervosa o costretta a dire cose che non pensa).

Sono qui per dirvi perché dovremmo guardare tutti The Regime, la mini-serie del momento.

Perché è estremamente reale, non realistica, proprio reale. Perché è a tratti spassosa e nel farti ridere ti scatena riflessioni incontrollabili sulla democrazia, i diritti, le libertà, la stupidità umana e cosa conta davvero (oh che strana cosa pensare per più di 20 secondi a questi concetti di ‘sti tempi).

Perché Hugh Grant è finalmente uscito dalla fase “vecchia zia” e tornato ad essere il figo ironico e stiloso che avevamo conosciuto (solo in versione grown up).

Perché abbiamo bisogno di guardarci dall’esterno e vederci per quello che siamo, con le nostre manie, i nostri problemi di salute, i traumi inespressi, gli errori, la capacità di provare empatia e quella di tirare fuori la forza interiore. E poi perché abbiamo bisogno di una storia d’amore non convenzionale. Sgangherata, folle, perversa come nella vita vera.

Che importa se ad amarsi alla follia sono due persone fuori di cervello? Si incontrano nei sogni, comunicano con il pensiero (o almeno credono di farlo, il che è praticamente la stessa cosa), si intendono con uno sguardo, fanno sesso senza ritegno, si temono, si manipolano, hanno paura di essere uno vittima dell’altra, ma non possono stare lontani l’uno dall’altra. E ci ricordano che cos’è l’amore: una forza travolgente che può cambiare i destini del mondo. Anche se non sempre per il meglio.

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